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Olympus Pen F

Olympus Pen F

A gennaio 2018, dopo un anno di micro 4/3, decido che è ora di un secondo corpo da affiancare alla M5 MkII, dopo tante decisioni e ripensamenti mi lascio guidare dal cuore e porto a casa la bellissima Olympus Pen F di cui mi sono innamorato a prima vista. L'idea di usarla come secondo corpo fallisce velocemente ma... ecco cosa ne penso...

Piccola premessa, in questi articoli scrivo delle piccole "recensioni" di alcune mirrorless Olympus e delle lenti che uso, non aspettatevi una dettagliata recensione con gamma dinamica, resa del sensore ed altri tecnicismi, se vi interessano queste cose in internet ne trovate un milione e, soprattutto, di persone più competenti di me. Le mie saranno opinioni personali sull'utilizzo di macchine e lenti, su cosa mi piace e cosa meno.

Il mio rapporto con la Pen F non è quello tra un fotografo e la sua macchina fotografica ma è più un amore incondizionato, per me, salvo forse per fare sport e caccia fotografica, è la macchina perfetta, quella che userei sempre e che mi dona piacere non solo nell'usarla ma anche nel portarla al collo. Innanzitutto è bellissima, se già un pò tutte le Olympus hanno un bel design retrò questa è stata pensata per ricordare la storica Pen F, non solo riesce nell'intento ma per certi versi è anche più bella dell'originale. La macchina in mano risulta solida e pesante al punto giusto, l'impugnatura piatta davanti può non essere il massimo con le lenti più grosse ma si risolve facilmente con un bel fondello sagomato in pelle che, oltre a migliorare l'impugnatura, completa lo splendido colpo d'occhio, peccato solo che manchi la tropicalizzazione.

I comandi sono tanti e tutti al punto giusto, il mirino spostato a sinistra per me non è solo un tuffo nel passato ma è anche una comodità assurda che permette di essere utilizzato senza dover schiacciare il naso contro la macchina, la rotellina di accensione è l'unica a sinistra del mirino ed è utilizzabile facilmente e velocemente, molto più di quella della M5 MkII. Sotto la ghiera delle modalità, bloccabile con apposito pulsante, si trova un comodo bilanciere utilizzabile in varie modalità. Non mancano le due ghiere di comando una davanti sotto al pulsante di scatto ed una subito dietro, infine tutto a destra una ghiera dedicata alla compensazione dell'esposizione senza dimenticare due pulsanti funzione personalizzabili. Insomma con pollice ed indice si può modificare, facilmente e velocemente, qualsiasi parametro senza nemmeno staccare l'occhio dal mirino.

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La caratteristica particolare della Pen F è la ghiera "creativa" sul frontale che ha cinque posizioni, in alto è la modalità normale, a sinistra troviamo art e crt ed a destra color e mono. Sono delle modalità che trasferiscono parte della post produzione all'interno della macchina fotografica permettendo di vedere live l'effetto delle nostre modifiche, vediamole in dettaglio partendo da sinistra a destra:
CRT: Di fatto sostituisce i filtri colorati che si mettevano una volta davanti alla lente, si può scegliere il colore e l'intensità.
ART: Non è niente di nuovo, è la modalità art che sulle altre Oly si trova sulla ghiera delle modalità, permette solo qualche regolazione in più.
COLOR: Qui le cose si fanno interessanti, la funzione permette di aumentare o diminuire la saturazione di uno o più colori.
MONO: E' la modalità dedicata al bianco e nero che permette di cambiare i vari filtri colore per il BN
In tutte e cinque le modalità, col bilanciere sotto alla ghiera delle modalità, si possono regolare direttamente in macchina luci ed ombre e con lo stesso bilanciere, in tre modalità su cinque, si può aggiungere una vignettatura, bianca o nera, e più o meno intensa. Le impostazioni vengono memorizzate nel raw e sono quindi correggibili in post produzione.
Tutto questo potrà essere trovato più o meno utile a seconda di come usate la macchina fotografica, per me è fondamentale per il bianco e nero, combinando i filtri colore, la regolazione di alte luci ed ombre ed altri parametri come il contrasto si riescono ad ottenere foto eccezionali direttamente in macchina che praticamente non necessitano di post produzione ed io la trovo una cosa impagabile.

La resa dei file e dei colori è la solita delle Olympus, ne ho già parlato nell'articolo della M5 MkII, soddisfacente praticamente in tutte le situazioni e con colori che spesso non necessiterebbero nemmeno di una post produzione. In più qui troviamo il nuovo sensore da 20 megapixel, quello che per ora hanno solo le due ammiraglie M1 ed M1X. Insomma per me fotografare con la Pen F è un piacere e non solo, a volte anche se non ho particolare ispirazione o voglia mi basta guardarla per farmi uscire a fare un giro con lei in mano.

LE TRE COSE PER CUI LA CONSIGLIO
- Il mirino spostato sulla sinistra.
- I tanti parametri colore e bianco e nero modificabili direttamente in macchina e comunque memorizzati nel raw
- Il design bellissimo ma allo stesso tempo funzionale

LE TRE COSE PER CUI LA SCONSIGLIO
- La mancanza della tropicalizzazione.
- La delicatezza della verniciatura del fondo.
- La dipendenza che genera nell'usarla... ma forse non è un difetto.

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Classe '78, Varesino e Ducatista.

Appassionato di motori, fotografia, tecnologia, Lego, videogiochi, fumetti, film, serie tv...

Nostalgico degli ineguagliabili anni 80.

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